NEWS - APPROFONDIMENTO

LE CONNESSIONI ALLA RETE ELETTRICA PER IMPIANTI FER


Iter, criticità e le ultime sugli sviluppi della rete.

A cura di Luca Malservisi
TECHNICAL MANAGER di SYNIERGY

Introduzione

Quando si sviluppa un’iniziativa FER è necessario pensare fin dalle prime fasi del progetto a come realizzare la connessione alla rete elettrica, che è un aspetto fondamentale per ogni impianto di generazione.

In questo articolo, approfondiremo il processo di connessione alla rete elettrica e le sue peculiarità.

Indice degli argomenti:

  1. Quadro normativo in continua evoluzione.
  2. Domanda di connessione alla rete. Il primo passo.
  3. Il preventivo di connessione. Soluzione tecnica, tempi e costi.
  4. La gestione della pratica. Obblighi e scadenze. Cosa succede dopo.
  5. Criticità 
  6. Ultimi sviluppi
  7. Conclusioni

1. Quadro normativo in continua evoluzione

La definizione della soluzione tecnica di connessione alla rete elettrica di un impianto di produzione spetta al gestore di rete:

  • DSO (distribution system operator) per bassa e media tensione (E-distribuzione, Inrete, Areti, Unareti, …);
  • TSO (trasmission system operator) per l’alta tensione (Terna);

Il preventivo e la pratica di connessione verranno sviluppate sulla base delle linee guida dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), delibera ARG/elt 99/08 (Testo Integrato delle Connessioni Attive - TICA), vera e propria “bibbia delle connessioni” che ogni professionista del settore deve padroneggiare bene.

Il testo del TICA è passato da 28 pagine della prima versione del 2008 alle 109 pagine dell’attuale, e presto verrà ulteriormente revisionato. Questo riflette un contesto in continua evoluzione nel quale è difficile orientarsi. 

Inoltre, Terna aggiorna frequentemente su indicazione dell’Autorità il suo Codice di Rete e lo stesso fanno i DSO, per definire le specifiche tecniche che devono rispettare i produttori, con impatti importanti sugli impianti in progetto.

2. Domanda di connessione alla rete. Il primo passo.

Una volta definito il sito su cui si intende sviluppare un’iniziativa FER, inoltrare al gestore di rete competente la domanda di connessione è la prima attività da fare.

Ma non basta pagare il corrispettivo di connessione e compilare la modulistica, è necessario predisporre un vero e proprio progetto preliminare:

  • individuando l’area esatta di impianto su mappa catastale; 
  • definendo un layout preliminare, dimensionando la potenza di impianto;
  • ipotizzando una possibile soluzione di connessione sulla base delle infrastrutture già esistenti in zona;
  • realizzando uno schema elettrico “unifilare” e redigendo una relazione tecnica a firma di tecnico abilitato.

Tutto deve essere poi inoltrato tramite il portale internet del gestore di rete designato. E per complicare ulteriormente il lavoro dello sviluppatore, ogni portale è strutturato in maniera diversa!

E’ quindi fondamentale affidarsi a consulenti esperti come Syniergy, che:

Possano assistere il cliente anche nella operatività sul portale internet del DSO/TSO;

Possano predisporre un progetto preliminare realistico e che poi non debba essere stravolto in fase di progetto definitivo, con la necessità di “ripassare dal via”;

3. Il preventivo di connessione. Soluzione tecnica, tempi e costi.

Dopo avere atteso le tempistiche previste dal TICA per l’emissione (purtroppo spesso con un po’ di ritardo), finalmente si ottiene dal gestore di rete il preventivo, che contiene le seguenti preziose indicazioni:

  • La soluzione tecnica di connessione;
  • Il corrispettivo da pagare;
  • Le tempistiche di realizzazione. 

Ognuno di questi aspetti deve essere attentamente analizzato da un occhio esperto, perché ha un impatto cruciale sull’iniziativa e potrebbe portare alla modifica sostanziale del progetto iniziale (revisione potenza, tecnologie, ubicazione) e in alcuni casi anche al suo abbandono.

Una volta chiariti tutti gli aspetti si può procedere all’accettazione decidendo, in base alle opportunità, di effettuare o meno in proprio la progettazione e la realizzazione delle opere di connessione.

In alternativa, si può chiedere una modifica del preventivo.

4. La gestione della pratica. Obblighi e scadenze. Cosa succede dopo.

L’accettazione del preventivo è però solo il primo passo. Mentre si procede con il progetto definitivo dell’impianto e con la sua autorizzazione, la pratica di connessione non può essere dimenticata.

Inizia quindi la fase di “manutenzione” della pratica con il monitoraggio delle scadenze per evitare che il preventivo decada.

Per arrivare all’allaccio dell’impianto e alla sua attivazione, sono necessari numerosi adempimenti quali ad esempio: predisposizione del progetto definitivo di connessione (PTO - piano tecnico delle opere) per la validazione del gestore di rete, comunicazioni periodiche, comunicazione di ottenimento dell’autorizzazione per l’impianto, richiesta di conferma soluzione tecnica, avvio lavori, firma del contratto di connessione e stipula del regolamento di esercizio.

5. Criticità

Come già indicato precedentemente, la connessione alla rete è un aspetto cruciale del progetto che determina spesso la sua fattibilità o il suo abbandono e che nello stato attuale del mercato presenta alcune pesanti criticità.

Saturazione virtuale della rete

Secondo il target PNIEC sarebbe necessario installare circa ulteriori 80GW FER entro il 2030.

Le pratiche di connessione attive attualmente in corso per impianti FER sono però superiori a 340GW (ed in costante aumento), considerando solo i dati Terna e trascurando decine di GW in iter sulle reti MT e BT.

Questa enorme mole di progetti, di cui solo una piccola parte verrà realizzata, comporta una saturazione virtuale della rete, per cui spesso anche per una connessione di alcuni MW vengono richiesti potenziamenti di km di elettrodotti o la realizzazione di nuove stazioni AT, interventi che da soli richiedono un effort progettuale e autorizzativo ben maggiori dello stesso impianto di produzione.

Tempistiche dei gestori di rete

Il grande numero di richieste di connessione da gestire sta comportando ritardi da parte dei gestori di rete in tutte le fasi della pratica: emissione preventivo, redazione/validazione progetto, realizzazione delle opere di rete.

Prenotazione della capacità di rete

La lunghezza degli iter autorizzativi per gli impianti FER, unita al numero di pratiche di connessione in corso, ci ha visto testimoni in alcuni casi (in particolare per impianti connessi in MT) della scadenza della “prenotazione della capacità di rete”. Infatti, per impianti con potenza >1MW, l’accettazione del preventivo comporta la garanzia della soluzione di connessione soltanto per un tempo limitato.

Quindi alcuni produttori possono trovarsi con l’impianto di produzione autorizzato, ma scoprire che la soluzione di connessione è da modificare.

Condivisione delle infrastrutture di rete e “condomìni” con altri produttori

Sempre più spesso inoltre è necessario rapportarsi tra diversi produttori, nel caso vengano prescritte soluzioni tecniche con opere di connessione condivise, con la partecipazione a Tavoli Tecnici di coordinamento e la necessità di accordi tra privati per la realizzazione di “condomìni” (che talvolta possono essere molto affollati). 

Questi aspetti ancora non sono normati nel dettaglio, quindi per il bene del progetto è sempre preferibile essere supportati da consulenti esperti. 

6. Nuovi sviluppi

Terna sta lavorando per la risoluzione di alcune criticità mediante alcuni interessanti sviluppi.

Ad esempio, è stato introdotto un nuovo livello di tensione a 36kV per poter più efficacemente gestire la connessione per gli impianti AT di taglia ridotta, tipicamente fotovoltaici ed eolici (10-99MW). Gli standard tecnici sono ancora in via di definizione, ma molti impianti con queste caratteristiche di connessione sono già in autorizzazione.

Il Piano di Sviluppo della Rete Terna, per ridurre congestioni e dispacciare la potenza prevista, sta prevedendo la realizzazione numerose opere di interconnessione, anche in HVDC sottomarino (progetto Hypergrid), che dovrebbero dare i loro effetti nel medio periodo.

Dal punto di vista tecnologico, la diffusione di impianti di accumulo elettrochimico (BESS) potrebbe essere di beneficio per le infrastrutture di rete in alcuni casi. Prevedere impianti FER ibridi (fotovoltaico e/o eolico con una sezione BESS) può rendere parzialmente programmabile l’impianto. Inoltre, è possibile sovradimensionare l’impianto FER riducendo la potenza di connessione necessaria. 

Nel dimensionamento dei progetti in Syniergy valutiamo sempre con attenzione queste ottimizzazioni: un impianto più flessibile è un impianto che si inserisce meglio nell’infrastruttura di trasporto e distribuzione e quindi ha maggiori possibilità di successo.

Conclusioni

La connessione alla rete elettrica di un impianto di produzione è un aspetto cruciale che va considerato e gestito in tutte le fasi dell’iniziativa, in quanto può determinarne la fattibilità. 

La sua gestione richiede una serie di competenze tecniche e conoscenze normative, amministrative e legali che devono essere costantemente aggiornate con la continua evoluzione della normativa di ARERA e delle procedure dei DSO/ TSO.

Grazie al suo dipartimento di Grid Management, Syniergy può accompagnarvi in tutte la fasi di sviluppo, dalla valutazione preliminare dell’iniziativa e domanda di connessione, fino al giorno dell’attivazione dell’impianto con l’immissione in rete del sospirato primo kWh!

Per scoprire come Syniergy può supportare i vostri progetti con i suoi servizi contattateci per ulteriori approfondimenti. 

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